Restiamo a casa e con la tecnologia cambiamo il nostro modo di abitare

Restiamo a casa e con la tecnologia cambiamo il nostro modo di abitare

In questi giorni in cui siamo costretti per necessità a restare a casa, abbiamo anche la possibilità di goderci la nostra abitazione o di immaginare di migliorarla o anche – perché no – immaginare la casa del futuro che vorremmo sostituire con quella attuale.

Grazie alla tecnologia oggi abbiamo la possibilità di ripensare il nostro modo di abitare e di migliorare la qualità della vita.

In futuro la tendenza sarà quella di andare sempre di più verso edifici impostati in base ai nostri bisogni che provvedano in autonomia ad abbassare le serrande quando inizia a piovere o ad attivare gradualmente la lampada sul nostro comodino mentre ci svegliamo.

Riscaldamento, illuminazione, climatizzazione e sistemi di antifurto, tutto collegato e smart. Tutto governabile tramite il proprio cellulare o un assistente vocale. Alcune aziende si stanno già specializzando in prodotti industriali per la cosiddetta Casa Aumentata, prodotti che vengono sperimentati e messi a punto di anno in anno.

Lo sguardo è rivolto verso un futuro in cui le abitazioni siano sempre più efficienti e adatte alle nostre necessità, quasi fossero in grado di prevederle grazie soprattutto all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Alzare il riscaldamento poco prima del nostro arrivo in casa o segnalare la presenza di eventuali fughe di gas o perdite d’acqua. Insomma, un’intelligenza artificiale che ci aiuta a tenere sotto controllo la nostra casa attraverso dispositivi tecnologici avanzati.

E quando siamo al lavoro o in vacanza? È in grado di simulare la nostra presenza, accendendo le luci in modo programmato, e di memorizzare le immagini attraverso il video citofono. In questo modo si eviteranno intrusioni di malintenzionati.

Ma l’abitazione del futuro deve essere anche ecosostenibile. E proprio il risparmio energetico è uno degli obiettivi della casa aumentata: quindi spazio all’integrazione di fonti rinnovabili e batterie, che possano rendere gli edifici autosufficienti; e magari a postazioni di ricarica per le auto elettriche o, ancora, a boiler alimentati attraverso l’accumulo di energia generata dalla luce solare.